Descrizione dell’opera
La vasca ha una superficie di circa 270.000 mq ed una capacità volumetrica complessiva pari a circa 1.300.000 mc, con quota di riempimento +3.00 m l.m.m., e di circa 1.415.000 mc con quota massima di riempimento +3.50 m l.m.m..
Per la sua realizzazione è prevista la costruzione di una diga a scogliera con uno sviluppo di circa 770 m, che “chiude” parzialmente l’insenatura compresa tra il limite della colmata Belleli (c.d. ex Yard Belleli) e Punta della Rondinella.
La diga a scogliera, che delimita la vasca di contenimento nella parte a mare, consiste in un’opera a gettata a sezione trapezoidale di circa 610 m di sviluppo lineare, con sommità a quota +3.00 m l.m.m. e con la scogliera di protezione lato mare che perviene fino a quota +3.50 m l.m.m., con una larghezza complessiva in sommità pari a circa 19.00 m e scarpate con pendenza 2/3, impostata sul fondale marino.
La scogliera di protezione lato mare è composta da un filtro in massi naturali di pezzatura 50-1000 kg e da una mantellata con massi da 1-3 t, posati entrambi su uno scanno di imbasamento in pietrame con pezzatura 5-50 kg.
L’impermeabilizzazione sarà garantita, lato mare, da palancole metalliche con quota in sommità pari a +3.50 m l.m.m., infisse fino a raggiungere il tetto del banco delle argille, e per almeno un metro al loro interno. Il palancolato metallico costituisce dunque l’elemento di impermeabilizzazione della diga su tutto il lato mare e rappresenta per tale tratto l’elemento di conterminazione laterale della vasca. I giunti delle palancole saranno resi anch’essi impermeabili.
Lungo tutto il lato terra si procederà invece alla realizzazione di un diaframma plastico opportunamente dimensionato.
Sistemazione ambientale finale
Il rimodellamento dell’area di colmata, avente lo scopo di predisporre le superfici oggetto di intervento ai successivi interventi di riqualificazione ambientale, sarà realizzato mediante l’abbancamento di parte del materiale di risulta delle operazioni di dragaggio dell’area del IV° sporgente del Porto di Taranto.
Le operazioni di rimodellamento sono successive al riempimento dell’area di colmata, previsto fino alla quota di +3.5 m s.l.m.m., quota assunta come riferimento di partenza del presente progetto.
La sistemazione, come detto, ha innanzitutto finalità ambientali, e contribuirà all’inserimento paesaggistico dell’area, producendone un parziale mascheramento visivo della percezione dal mare e dalla nuova strada dei moli.
Il progetto prevede la messa a deposito definitiva di circa 410.000 m3 di materiale in due distinte fasi realizzative: una prima fase di sistemazione temporanea delle argille, della durata di circa 24 mesi (Fase 1), ed un successivo rimaneggiamento parziale del materiale (Fase 2) per il conferimento della morfologia definitiva all’area di intervento.