Il previsto ampliamento del IV sporgente ha l’obiettivo di aumentare i punti di attracco riducendo così la media giornaliera delle navi in rada in attesa di attracco e di aumentare le superfici destinate a razionalizzare il deposito di merci sullo stesso molo.
Caratteristiche funzionali dell’opera
L’ampliamento è finalizzato alla corretta funzionalità dell’opera in termini di sicurezza, operatività e miglioramento dei servizi resi, consente di utilizzare le innovazioni intervenute nel corso del tempo per quanto riguarda sia l’evoluzione del naviglio che dei mezzi tecnici di trasbordo e movimentazione merci.
La movimentazione sul piazzale di banchina avverrà mediante l’impiego dei seguenti mezzi:
- gru mobile portuale per le operazioni tra nave e banchina;
- prime movers (mezzi atti al trasporto dei container dalla banchina alla piattaforma intermodale e viceversa);
- reach stackers/top loaders per il sollevamento e la movimentazione dei container pieni per mezzo di un braccio telescopico;
- side loaders per il sollevamento e la movimentazione dei container vuoti.
In generale le attività di carico/scarico all’interno del terminal possono variare tra le 10 e le 24 ore al giorno per 5/7 giorni alla settimana.
Descrizione dell’opera
L’ampliamento del IV sporgente mira a realizzare una nuova banchina lato ovest per una lunghezza complessiva di 600 m, ampliando la larghezza dell’attuale sporgente da 80 a 200 metri circa. L’intervento prevede di realizzare la banchina di ormeggio del IV sporgente mediante cassoni cellulari in c. a., imbasati a quota – 12,7 m sul livello del mare.
L’intervento di contenimento è previsto in cassoni, che rappresentano in generale una soluzione costosa, ma più sicura dal punto di vista della stabilità e più flessibile per quel che riguarda la destinazione del terrapieno.
I cassoni saranno imbasati su scanno in tout-venant gettato in cunetta di imbasamento.
I cassoni saranno poi completati con una sovrastruttura in cls dove troveranno posto tutti gli arredi, quali parabordi, bitte e cunicoli di servizio. Tutta la zona a tergo della banchina, soggetta al transito, verrà poi completata con pavimentazione.
Dragaggi e terrapieni
E’ previsto il dragaggio di tutta l’area antistante lo sporgente in modo da arrivare alla profondità finale di progetto di 12.0 m e sarà effettuato in tre fasi principali.
- 1° fase – scavo canale per trasporto dei cassoni: nella zona esterna al IV sporgente a partire dalla profondità 10,0 m è necessario scavare un canale di accesso allo sporgente lungo 400 m e largo 35 m alla quota costante di -10,0 m l.m.m., per permettere il trasporto dei cassoni fino alla zona di posa.
- 2° fase – scavo imbasamento cassoni: questa fase prevede il dragaggio di una fascia di 23 m di larghezza alla profondità di 14,0 m in modo da permettere la realizzazione dello strato di imbasamento in pietrame di spessore 1,30 m per i cassoni .
- 3° fase – dragaggio fondali antistanti lo sporgente: dopo aver terminato la posa dei cassoni e del rinfianco in pietrame di pezzatura opportuna (5 ÷ 50 kg) si procederà al dragaggio di tutta l’area antistante i cassoni per un’estensione di circa 190 m fino alla profondità 12.0. E’ prevista poi una zona di raccordo tra la profondità -12,0 dello sporgente e quella di 7,0 della darsena.
Il dragaggio del fondale, dalla profondità attuale a quella nominale di progetto di 12,0 m, coinvolge prevalentemente terreni di natura argillosa, ad eccezione dello strato superficiale, costituito da sabbie-limose con contenuto organico localmente elevato.
I volumi di materiale prodotto dalle attività di dragaggio ammontano ad un totale di 1.481.201 mc.
La tecnologia di dragaggio da impiegare è funzione della natura del fondale: si potrà convenientemente utilizzare draghe di tipo aspirante-rifluente munite di disgregatore per i sedimenti o del tipo a benna mordente per le argille.
Le attività di bonifica sono invece effettuate con attrezzatura idonea a minimizzare la dispersione di eventuali inquinanti.
I terrapieni verranno realizzati con materiale arido di cava di opportune caratteristiche; il riempimento verrà realizzato per fasi successive, suddividendo l’area del IV Sporgente in 4 aree di circa 100 m x 150 m., al termine della quale si procederà per compensare gli eventuali cedimenti. Il riempimento dovrà essere eseguito mediante scarico da terra, in avanzamento con pala meccanica, compattato e rullato al disopra del medio mare. La quota finale dei piazzali e delle banchine è pari a +3,00 m s.l.m.m.
Banchina a cassoni e piazzali
L’area banchinata dello sporgente è strutturalmente costituita da una serie di cassoni cellulari prefabbricati e da una sovrastruttura gettata in opera.
La posa del cassone è prevista a quota -12,70 m l.m.m. su uno scanno di pietrame imbasato a quota -14,0 m l.m.m. e quindi con uno spessore di 1,3 m. La quota di sommità degli elementi prefabbricati è +1,0 m s.l.m.m., mentre lo spessore del getto di seconda fase per la realizzazione della sovrastruttura (o trave di coronamento) è di 2 m. La quota della banchina risulta quindi a +3,0 m s.l.m.m..
La lunghezza dei cassoni prefabbricati tipo è di 29.48 m, la larghezza del fusto è di 12,84 m, mentre quella del solettone di fondo è di 15,84 m (1,5 m di solettone a mensola sia sul lato darsena che sul lato terrapieno).
Il volume interno del cassone è suddiviso in 8 celle per 3 celle. Nella parete lato mare sono previste delle celle antiriflettenti, realizzate mediante fori circolari, per smorzare il moto ondoso incidente e diminuire l’agitazione interna al bacino.
Le celle sono riempite di materiale di caratteristiche opportune per garantire la stabilità globale dei cassoni.
Sono previsti inoltre tre cassoni speciali di dimensioni minori per la chiusura della testata dello sporgente.
Dietro ai cassoni è previsto un rinfianco in pietrame di pezzatura opportuna per permettere il passaggio dei mezzi di cantiere; il resto della colmata verrà riempito con materiale arido di cava di opportune caratteristiche.
La pavimentazione prevista è di tipo flessibile ed è costituita da blocchetti in cls (masselli autobloccanti), strato di posa in sabbia, strato di conglomerato bituminoso, misto stabilizzato e geogriglia.
Lungo tutta la banchina dello sporgente sono state previste 29 bitte in ghisa sferoidale da 100 t e 56 parabordi in gomma 1400 × 700 mm (L = 2.0 m) e 1 parabordo d’angolo in gomma 1400 × 700 mm (L = 1.0 m).
Impianti
Sono previsti i seguenti impianti a servizio delle nuove strutture portuali:
- Impianto elettrico;
- Impianto idrico di scarico delle acque meteoriche;
- Impianto antincendio.
Per l’illuminazione del molo del IV sporgente saranno installati corpi illuminanti tipo proiettore, in alluminio verniciato, fissati su torre portafari h = 35 m. Per l’illuminazione della banchina del IV sporgente saranno installati corpi illuminanti tipo proiettore, in alluminio verniciato, fissati su pali h = 13 m.
Per quanto riguarda l’impianto idrico di scarico, l’area di intervento è stata suddivisa in sei sottoaree afferenti ad altrettante vasche di prima pioggia ognuna accompagnata da gruppo disoleatore e da collettore principale di scarico perpendicolare alla linea di mare.
Ai fini di una corretta protezione dell’area di ampliamento definita IV sporgente verrà realizzato un impianto di spegnimento a rete di idranti sottosuolo. La rete di tubazioni componenti l’impianto è stata progettata ad anello al fine di consentire all’impianto stesso di erogare le prestazioni richieste anche nella situazione in cui una tratta di
condotte venga sezionata. L’impianto verrà alimentato da idonea stazione di pompaggio composta da una elettropompa principale, una motopompa diesel di emergenza, avente le medesime prestazioni dell’elettropompa principale, e da una elettropompa pilota, adibita al mantenimento della pressione all’interno dell’impianto.
Il gruppo di pompaggio antincendio sarà del tipo a funzionamento soprabattente.
L’impianto utilizzerà come alimentazione idrica l’acqua di mare, la quale verrà convogliata verso l’impianto mediante idonea presa a mare.